Il mistero svelato.
“Devi capire che nessuno mette i figli su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra” è una delle frasi che accompagna il grande progetto rimasto segreto da inizio anno scolastico e rivelato con l’inaugurazione del 21 marzo 2023.
A Carrù il mistero degli inspiegabili bigliettini con su scritto “A Carrù C’è Il Mare” non è più tale. La mattina del 21 marzo, giornata mondiale della poesia, molti carrucesi sono stati incuriositi da cosa stava accadendo alla celebre statua del Bue Grasso.
La classe III A dell’Istituto Oderda Perotti, accompagnata dalle professoresse Alessandra Badaracco e Valeria Giachino, ha dato vita a un vero e proprio mare di poesie allestendo in modo artistico la statua.
“Per quest’ultimo anno di scuole medie abbiamo pensato in grande. - dichiara una studentessa della III A - Abbiamo voluto riportare il mare a Carrù, dov’era miliardi di anni fa”.
“Noi pensiamo sempre al mare come a un posto tranquillo, calmo, dove andare a rilassarsi, ma per molte persone non è così. - continua l’alunna - Per i profughi, ad esempio, il mare è un ostacolo che li divide dalla libertà. Proprio per questo abbiamo voluto onorare e ricordare tutti i naufragi avvenuti, in particolare quello di Cutro, accaduto nelle spiagge della Calabria poco tempo fa.”
L’eccezionale progetto è partito inizialmente a ottobre, impegnando gli alunni a scrivere 1250 poesie a mano e a introdurle nelle bottiglie di plastica vuote tenute da parte negli ultimi mesi. La III A è stata anche aiutata dal laboratorio creativo “Acqua in bocca” della Settimana arcobaleno.
“Noi siamo una scuola Plastic Free, lo sappiamo, e proprio per questo per realizzare l’iniziativa abbiamo voluto utilizzare solo plastica riciclata. - aggiungono alcuni studenti - Facendo questo progetto vogliamo cercare di sensibilizzare la popolazione sul tema di tale materiale inquinante. In questi mesi ci siamo accorti di quanta ne utilizziamo e vorremmo far capire ai carrucesi e non solo che la plastica può avere una seconda vita.”
La III A è riuscita quindi a trasmettere il vero significato della poesia ai cittadini: può oltrepassare i confini naturali anche se non è reale.
La poesia simbolo dell’iniziativa è “Miracoli” di Walt Whitman, la quale trasmette il significato profondo dei miracoli che accadono tutti i giorni, come camminare sulla sabbia, guardare il tramonto o pranzare con le persone che ami, semplici atti che non tutte le persone si accorgono di vivere. Tale poesia termina con i versi che riguardano uno dei principali temi dell’iniziativa “A Carrù C’è Il Mare”:
Il mare è per me un miracolo senza fine,
i pesci che nuotano - gli scogli - il moto delle onde -
le navi che portano gli uomini,
quali i miracoli più strani di questi?
Alice Filippi
Foto di Simone Cerato